Pallade Veneta - Proger, per crescere all'estero serve supporto delle istituzioni

Proger, per crescere all'estero serve supporto delle istituzioni


Proger, per crescere all'estero serve supporto delle istituzioni
Proger, per crescere all'estero serve supporto delle istituzioni

'Per il sistema Paese lavorare sia sul pubblico sia sul privato'

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"Sono convinto che dobbiamo lavorare su entrambi i fronti, pubblico e privato, per far crescere il sistema Paese. Come privati, dobbiamo aumentare le competenze ed essere più disposti a fare squadra, ma non possiamo prescindere da un sempre più strategico supporto politico e finanziario da parte delle istituzioni". Lo ha detto Marco Lombardi, Ceo di Proger, società di engineering & management, durante l'evento 'Internazionalizzazione: sfide e opportunità nelle finanze globali' organizzato da LUISS Business School. Come si legge in una nota della società, Lombardi ha portato sul palco l'esperienza internazionale di Proger, che in oltre 20 anni ha collezionato esperienze in Africa, Medio Oriente e Asia Centrale. Soffermandosi su uno dei progetti più ambiziosi che l'azienda ha intrapreso negli ultimi anni: i nuovi Headquarters di Petrobel in Egitto. "Un'iniziativa immobiliare da 160 milioni di euro in cui Proger sta svolgendo il ruolo di imprenditore e general contractor, un ruolo inconsueto per una società di ingegneria come la nostra". Lombardi ha poi condiviso quanto emerso dal dibattito circa la complessità dell'attuale quadro geopolitico e ha portato all'attenzione un esempio che riguarda la Russia, paese in cui Proger aveva una local entity e, prima del conflitto ucraino, stava sviluppando un progetto per una oil company russa, basato su un brevetto innovativo di un impianto di perforazione automatizzata: "Una storia paradossale in cui il sistema sanzionatorio internazionale ha agevolato il cliente russo e ha penalizzato l'impresa italiana. Poiché si trattava di un contratto partito nel 2019, in mezzo a mille difficoltà, ci hanno autorizzato a consegnare oltre 100 container in Russia". Ma ad oggi "non abbiamo ancora potuto ricevere il nostro pagamento da oltre 17 milioni di euro a causa del blocco interbancario internazionale. Per fortuna - ha spiegato - la nostra azienda è solida e strutturata e alla fine spero che riusciremo a risolvere la situazione".

G.Riotto--PV