India, guerre in tribunale su 'butter chicken' e creme idratanti
Alta Corte decide su invenzione ricetta e su marketing aziende
Si terrà il 29 maggio l'udienza presso l'Alta Corte di Delhi sulla progenitura di uno dei piatti più amati della cucina indiana non veg: il famoso "butter chicken". Dallo scorso gennaio, due catene di ristoranti indiani, Moti Mahal e la rivale Daryaganj hanno ingaggiato una battaglia giudiziaria, in cui sostengono entrambi di essere stati gli inventori della ricetta del famoso pollo cotto in una crema speziata. Moti Mahal afferma che il suo fondatore, Kundan Lal Gujral, ha creato il piatto nel 1930, nella sua trattoria di Peshawar, prima di trasferirsi a Delhi e ha chiesto al concorrente Daryaganj di smettere di proclamarsi inventore, e di pagare 240.000 dollari di danni all'immagine. Daryaganj ha preparato una controrisposta di 642 pagine che, secondo anticipazioni di stampa circolate oggi, dimostrano che il suo fondatore, Kundan Lal Jaggi, inventò la ricetta quando era capo cuoco nello stesso ristorante di Delhi di cui era socio, assieme all'allora amico Gujral, che seguiva l'amministrazione. Le strade dei due Kundan Lal si divisero, con la nascita delle due catene concorrenti, ma né Gujral, morto nel 1997, né Jaggi, scomparso nel 2018, pensarono di citare in tribunale l'ex socio o di rivendicare la paternità della ricetta. Se la disputa sull'invenzione del "butter chicken" vede un gigante come Moti Mahal, che ha 100 ristoranti in vari paesi del mondo, contrapposto a Daryaganj, che ne ha solo 10, tutti in India, l'Alta Corte di Delhi ha esaminato recentemente una battaglia commerciale tra due multinazionali, Beiersdorf AG e Unilever India. Le due multinazionali litigavano ormai da tre anni per la consistenza, più o meno grassa, delle rispettive creme Nivea e Pond e sul packaging, in entrambi i casi blu. Secondo Nivea i promotori del gel della Pond avvicinavano i clienti nei centri commerciali affermando che il loro prodotto è molto più leggero, quindi più sano, della leggendaria crema tedesca. L'Alta Corte ha deciso che il comportamento dei promotori di Pond è scorretto e che anche l'uso dello stesso colore mira a confondere il consumatore.
O.Mucciarone--PV