'Laiuto pubblico globale ristagna, quello italiano cala del 15%'
La denuncia di Oxfam dopo i nuovi dati dell'Ocse su Paesi poveri
Nel 2023 l'aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) da parte dei Paesi ricchi si è mantenuto sostanzialmente stazionario, con una crescita di appena l'1,8%, in buona parte dovuta al sostegno umanitario e finanziario per la crisi in Ucraina. Tuttavia non è stato fatto nessun nuovo sforzo significativo per dotare i Paesi più poveri - spesso attraversati da guerre, carestie e dall'impatto del caos climatico - di risorse chiave per garantire beni e servizi essenziali come sanità e istruzione a centinaia di milioni di persone. Dal canto suo, l'Italia si distingue in modo particolarmente negativo: l'aiuto passa infatti dallo 0,33% nel 2022 allo 0,27% nel 2023 in rapporto al reddito nazionale lordo, con un taglio di 631 milioni di dollari. È quanto denunciato da Oxfam all'indomani della pubblicazione dei nuovi dati preliminari 2023 da parte del Comitato per l'aiuto allo sviluppo dell'Ocse. "Ancora una volta, i Paesi ricchi, inclusa l'Italia, hanno tradito le loro promesse di aiuto e si avviano a non rispettare gli impegni internazionali, presi e ribaditi in ogni sede. Una posizione assolutamente irresponsabile", ha detto Francesco Petrelli portavoce e policy advisor su finanza per lo sviluppo di Oxfam Italia. "Non si tratta infatti di carenza di risorse ma della volontà politica nel destinarle a questo impegno o nell'individuare ulteriori fonti di finanziamento a sostegno della spesa pubblica. Basti pensare alla possibilità di tassare i grandi patrimoni dell'0,1% dei cittadini più ricchi che permetterebbe all'Italia di disporre di un gettito addizionale tra i 13,2 e i 15,7 miliardi all'anno. Viviamo in un mondo in cui, in un solo mese, gli uomini più ricchi del pianeta incrementano di decine di miliardi di dollari le proprie fortune, mentre decine di migliaia di donne nei Paesi più poveri del mondo muoiono di parto o durante la gravidanza. Esiste una prova più evidente delle enormi ingiustizie e disuguaglianze a cui stiamo assistendo?". Secondo i dati Ocse, tra i Paesi donatori l'obiettivo dello stanziamento dello 0.70% è stato rispettato solo da 5 Paesi: Lussemburgo, Norvegia, Svezia e Danimarca e Germania. "Da questi dati appare evidente che l'Italia non mantiene la parola data. Anziché aumentare gli investimenti in cooperazione internazionale mantenendo l'impegno di destinare lo 0.70% in aiuto allo sviluppo, si torna indietro", aggiunge Ivana Borsotto, portavoce della campagna 070, sostenuta anche da Oxfam - Con un calo particolarmente duro per l'Africa e i Paesi più fragili Chiediamo al governo e al Parlamento, con spirito di dialogo, più coerenza e determinazione nel cambiare marcia, a partire dalla prossima Legge di Bilancio. In nome della credibilità e responsabilità dell'Italia nel mondo e verso l'Africa".
I.Saccomanno--PV