Difficoltà da risolvere a Cuba nel processo di bancarizzazione
Lo ha constatato il presidente Miguel Díaz-Canel
Il presidente di Cuba, Miguel Díaz-Canel, si è riunito con i vertici della Banca centrale per fare il punto sul processo di bancarizzazione ( la concentrazione di sportelli bancari attivi in un determinato territorio), avviato nel paese e che, pur essendo fondamentale, non ha dato tutti i risultati sperati. Nel corso dell'incontro, il capo dello stato ha ribadito che la bancarizzazione "è uno dei processi più importanti della trasformazione digitale della società cubana", dato che "il sistema bancario aiuta a rimodellare un insieme di elementi parte del programma di stabilizzazione macroeconomica del paese". Tali elementi sono, fra gli altri, "il controllo dei livelli di contante in circolazione, nonché il rapporto tra la massa monetaria in valuta nazionale e quella in valuta estera". Tuttavia, ha osservato, "quando mancano due mesi a un anno dall'inizio del processo, anche se si può parlare di progressi, le azioni realizzate e il controllo esercitato su di esse continuano ad essere insufficienti". Comunque Díaz-Canel ha detto che "la situazione sarebbe stata peggiore se l'attività bancaria non fosse iniziata". Da parte sua il vicepresidente della Banca centrale, Alberto Quiñones Betancourt, ha spiegato che la bancarizzazione è partita "dalla premessa di essere migliore di quanto esisteva, cosa non raggiunta, perché persiste la necessità delle persone di continuare ad aver bisogno di contanti per effettuare pagamenti". Infine ha riconosciuto che in alcuni luoghi non è stata raggiunta la gradualità nell'applicazione delle misure e sono stati accelerati processi senza una previa informazione e formazione della clientela".
A.Graziadei--PV