L'altra faccia del Covid, in un libro le foto della 'resistenza'
#iorestoincam, volume fotografico di Carlotta Domenici De Luca
CARLOTTA DOMENICI DE LUCA, #IORESTOINCAM (RED 2.0 EDITORE, PAG.411, EURO 70). Un tavolo, un pc, un telefonino. E la voglia di raccontare la vita, oltre i muri delle abitazioni e i silenzi delle strade, durante il periodo del Covid. Il bisogno di mostrare la "forza, la resilienza e il coraggio di chi restava a casa". Sono questi gli 'strumenti' usati dalla fotografa Carlotta Domenici De Luca per realizzare un libro-documento di quei mesi bui ancora tutti 'da mettere a fuoco'. "Si è trattato di un esperimento", racconta l'autrice presentando il suo volume #iorestoincam (Red 2.0 Editore, pag.411, euro 70) alla libreria Fahrenheit di Campo de' Fiori a Roma. "Mentre stavo a casa con il mio compagno durante il periodo della pandemia ho avuto questa idea: chiamare alcune persone, anche non conosciute personalmente, per riuscire a raccontarle attraverso la fotografia fatta con un telefonino - spiega ancora la giovane artista - e il mio set, se così possiamo chiamarlo, non era altro che il tavolo di casa, il mio computer, un cellulare e una piccola coperta nera da mettermi addosso mentre riprendevo l'immagine, se c'era troppa luce". "Ho così trasformato il mio pc in una sorta di palcoscenico: lo schermo nero come se fosse un sipario appena aperto prima dell' inizio dello spettacolo. La tastiera, con i numeri in evidenza e distanziati, come fosse una platea. E la scena rappresentata dall'immagine della persona immortalata dentro al telefonino". L'apparecchio che, sottolinea Carlotta Domenici, "è diventato ormai il custode delle nostre vite". E in questo viaggio nell'altra faccia della pandemia, quella dei non malati costretti comunque a stare a casa, ha "raccontato più di 1.300 esistenze sparse in tutto il mondo". Persone che, nel libro, ha diviso in gruppi, uno ogni mese dell'anno. Per tutto il periodo in cui siamo stati costretti a vivere in clausura. "Un lavoro immane - afferma - che però mi ha consentito di conoscere un mondo vicino e lontano da me". Già, perché dopo aver chiamato lei le prime persone, poi, "sono stata contattata io da altre, grazie al passa parola che c'è stato", dichiara l'artista. E così nel libro si possono ammirare foto, per lo più in bianco e nero, con qualche macchia di colore e nell'atteggiamento che meglio racconta la personalità o i sogni del soggetto prescelto. "Fotografare uno schermo con una reflex - osserva Carlotta Domenici - è una sfida. E ogni foto è una storia a sé. Una storia che, come tale, ha le sue imperfezioni. Con la connessione internet che andava e veniva; la luce naturale in alcuni casi e quella artificiale in altri; telefonini vecchi e nuovi". "Quando ho fotografato il grande Giovanni Gastel (fotografo 1955-2021) poco prima che morisse, lui mi ha detto: 'La poca definizione della foto dà il senso della distanza ed è giusto che sia anche così". Carlotta Domenici De Luca presenterà il suo libro in giro per il mondo e a breve è attesa anche all'Istituto di cultura italiano a New York per illustrare "il primo esempio al mondo di questa tecnica fotografica a distanza".
F.Dodaro--PV