Pallade Veneta - Il linfoma che ha piegato Alain Delon

Il linfoma che ha piegato Alain Delon


Il linfoma che ha piegato Alain Delon
Il linfoma che ha piegato Alain Delon

Caratterizzato da un'evoluzione lenta, aveva toccato i polmoni

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E' stato un "linfoma ad evoluzione lenta" del quale si è sempre saputo molto poco, quello che ha piegato Alain Delon. L'annuncio ha fatto il giro del mondo nel gennaio 2023, come una doccia fredda a quattro anni dall'ictus, insieme alla notizia che il linfoma si era insinuato nei polmoni. La diagnosi era comunque arrivata da tempo e non aveva lasciato spazio a speranze, visto che le terapie non funzionavano. Dal settembre 2022 l'attore era infatti sottoposto a una terapia palliativa sperimentale, successivamente interrotta. I linfomi sono tumori del sistema linfatico, hanno origine dalle cellule immunitarie (linfociti) e si distinguono in due gruppi, chiamati linfomi di Hodgkin e linfomi non Hodgkin. Di questi ultimi, che in oltre la metà dei casi colpiscono persone con più di 65 anni, esistono ben 70 tipi. Colpiscono soprattutto gli uomini e di questo ampio gruppo fanno parte i 'linfomi indolenti', caratteristici per la loro crescita lenta. Il linfoma non Hodgkin indolente più frequente è il linfoma follicolare, nel quale i linfociti mutati possono aggregarsi nei linfonodi o negli organi, causando noduli o gonfiori. I sintomi dipendono dalle dimensioni dei noduli e dalla loro posizione. In alcuni casi il linfoma a crescita lenta può subire una trasformazione che lo porta a modificare il ritmo dello sviluppo e a crescere rapidamente. Si calcola che questo accada ogni anno in circa il 3% di queste forme di linfoma. I principali organi bersaglio dei linfomi sono quelli in cui si trovano i linfociti, ossia i linfonodi, la milza, il timo e il midollo osseo, ma queste malattie possono interessare qualsiasi altro organo, compresi il fegato, i muscoli, le ossa o i polmoni, come nel caso di Alain Delon. Le cause dei linfomi non sono ancora chiare. Si sa che vengono scatenati da una serie di mutazioni genetiche dei linfociti, che cominciano a crescere e ad accumularsi in modo incontrollato negli organi del sistema linfatico. Inizialmente asintomatici, i linfomi si manifestano con un ingrossamento non doloroso dei linfonodi di collo, ascelle o inguine, con febbre e sudorazione notturna, prurito, stanchezza e sensazione di estrema spossatezza perdita di peso, tosse persistente, difficoltà nella respirazione. Fra terapie disponibili, la più comune si basa su farmaci mirati a uccidere le cellule malate o a bloccarne la crescita, sull'immunoterapia, o sulla chemioterapia seguita dal trapianto di cellule staminali dello stesso paziente.

A.Tucciarone--PV