Casi overdose da oppiodi tra i bimbi in Usa aumentano di 4 volte
La maggior parte ha meno di 2 anni, il più piccolo 19 giorni.
Gli effetti della crisi degli oppioidi in corso in Usa stanno colpendo anche i bambini piccoli. Infatti secondo uno studio che sarà presentato durante la Conferenza Nazionale ed Esposizione 2024 dell'American Academy of Pediatrics, all'Orange County Convention Center da oggi fino al 1 ottobre, nel corso di un periodo di 10 anni, da giugno 2012 a dicembre 2023, i casi di overdose da oppioidi tra i bambini sono aumentati, con un incremento di quattro volte dal 2019 al 2023. La maggior parte dei bambini aveva meno di 2 anni, il più giovane di soli 19 giorni. Maria Quidgley-Martin, medico specialista in medicina d'urgenza pediatrica e assistente clinico presso l'Università della Florida, nonché autrice principale dello studio, ha scoperto che il fentanyl era la droga più comunemente rilevata in questi casi di overdose. "Con il crescente uso improprio di oppioidi da parte dei genitori e di altri adulti, diventa sempre più probabile che queste droghe finiscano nelle mani dei bambini", ha spiegato Quidgley-Martin. "I bambini trovano più spesso queste droghe in ambienti familiari come la propria casa o quella di un parente", ha precisato. I bambini neri non ispanici si sono rivelati i più vulnerabili, con un aumento di 11 volte dal 2019 al 2023, una crescita marcata rispetto al già notevole incremento generale di quattro volte nello stesso periodo. I sintomi tipici di avvelenamento da oppioidi nei bambini includono cambiamenti nel comportamento, mancanza di risposta, difficoltà respiratorie e convulsioni. Secondo la Quidgley-Martin, la maggior parte dei bambini non ha ricevuto naloxone, un potente farmaco nasale utilizzato per contrastare gli effetti dell'overdose da oppioidi. "I bambini sono le vittime trascurate della crisi degli oppioidi negli Stati Uniti e ora il fentanyl rappresenta il pericolo maggiore", ha affermato la Quidgley-Martin. "È essenziale che i nostri primi soccorritori considerino sempre l'uso del naloxone nei pazienti pediatrici incoscienti, nel caso in cui siano stati esposti inconsapevolmente." Oltre la metà delle famiglie dei pazienti aveva avuto contatti precedenti con i servizi di protezione minorile e il 65% ha riportato una storia familiare di abuso di oppioidi. Questi numeri evidenziano la crisi in corso che gli oppioidi stanno perpetuando nelle famiglie di tutto il paese.
T.Galgano--PV