Pallade Veneta - Esperti, IA in medicina non è mostro ma una compagna di viaggio

Esperti, IA in medicina non è mostro ma una compagna di viaggio


Esperti, IA in medicina non è mostro ma una compagna di viaggio
Esperti, IA in medicina non è mostro ma una compagna di viaggio

La "AI fear" coinvolge il 70% dei medici Usa e il 20% in Italia

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"L'IA non è e non sarà mai un mostro da sconfiggere per noi, ma una valida compagna di viaggio capace di migliorare e perfezionare le nostre giornate". Ad affermarlo sono Giacinto Fiore e Pasquale Viscanti, fondatori di Intelligenza artificiale spiegata semplice, la più grande community sull'IA nel mondo, che ha siglato una partnership con la Federazione delle società medico-scientifiche italiane (Fism). Obiettivo: fare chiarezza e cultura sulla corretta applicazione dell'intelligenza artificiale nell'universo medico-sanitario. Secondo una serie di ricerche condotte sulle principali testate internazionali del settore da Espresso Communication per conto di Intelligenza artificiale spiegata semplice, sembra che l'ambito medico-sanitario sia uno dei più affetti dalla cosiddetta "AI Fear", la paura di utilizzare e lasciarsi affiancare da IA. Negli Usa il fenomeno coinvolge più del 70% dei medici, mentre in Italia circa il 20. "Insieme ai professionisti della Fism vogliamo portare nuove certezze nel mondo della medicina italiana per fare in modo che ambulatori, ospedali e aziende possano definitivamente aprire le porte all'intelligenza artificiale", spiegano Fiore e Viscanti, ideatori dell'AI Week, appuntamento internazionale di spicco nel settore: "Eventi, sia online sia da remoto, contenuti digitali come podcast e demo e percorsi formativi". Big Data, ma anche "algoritmi che dimostrano che molecole inizialmente 'messe da parte' possano essere riutilizzate per terapie legate a patologie diverse", evidenzia Loreto Gesualdo, presidente Fism. E poi la possibilità "di generare dei gemelli digitali, sui quali possono essere testati gli effetti collaterali di una risposta terapeutica". Elementi di futuro, che "non può che combaciare con l'IA" e su cui occorre "proiettare lo sguardo". La collaborazione, conclude, vuole "alfabetizzare la classe medica e, di conseguenza, portare a una vera e propria rivoluzione culturale grazie ad appuntamenti formativi e chiarificatori. A questo proposito, uno su tutti sarà sicuramente l'AI Week, a cui prenderanno parte anche moltissime importanti realtà del mondo medico-sanitario".

Z.Ottaviano--PV