Aifa segnala nuove misure per farmaci a base di metamizolo
Lettera ai medici per minimizzare esiti rischio agranulocitosi
Il metamizolo, un antidolorifico e antipiretico, potrebbe causare agranulocitosi, una condizione patologica che comporta una diminuzione improvvisa e severa dei globuli bianchi. Lo segnala l'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), d'accordo con le autorità regolatorie europee, in un aggiornamento di farmacovigilanza ai medici. Secondo la nota informativa, "il metamizolo è controindicato nei pazienti con un'anamnesi di agranulocitosi indotta da metamizolo (o da altri pirazoloni o pirazolidine), con compromissione della funzionalità del midollo osseo o con malattie del sistema emopoietico". Finora, le informazioni sul prodotto dei vari medicinali contenenti metamizolo autorizzati in Italia elencano l'agranulocitosi con frequenza non nota (non può essere stimata sulla base dei dati disponibili). A seguito però di una revisione a livello dell'Unione Europea, le controindicazioni, avvertenze e precauzioni riguardanti l'uso dei medicinali contenenti metamizolo, sia per i pazienti che per gli operatori sanitari, saranno riviste per minimizzare gli esiti gravi del rischio noto di agranulocitosi, che può portare a infezioni gravi o fatali. "L'agranulocitosi indotta da metamizolo non è dose-dipendente e può verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento - si legge nella nota- anche in pazienti che hanno utilizzato questi medicinali in precedenza senza complicazioni. Pertanto, questa pratica non è raccomandata". Le informazioni sul prodotto dei medicinali contenenti metamizolo saranno aggiornate per minimizzare gli esiti del rischio di agranulocitosi, i cui sintomi possono confondersi con quelli dell'influenza e passare inosservati. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione dell'Agenzia Italiana del Farmaco. In casi sospetti, si raccomanda di eseguire immediatamente un emocromo completo (inclusa la formula leucocitaria) e il trattamento deve essere interrotto in attesa dei risultati. Se l'agranulocitosi viene confermata, il trattamento non deve essere reintrodotto.
R.Zaccone--PV