Calcio: Spalletti, vorrei 'ct' sulla mia carta d'identita'
'Allenare un club nel quale si riconosce un popolo,che emozione'
"Vorrei la scritta ct sulla carta d'identità". Lo dice Luciano Spalletti, allenatore della nazionale, in una lunga intervista a Vivo Azzurro, la piattaforma Ott della Federcalcio. "Allenare un club nel quale si riconosce un popolo intero è qualcosa che riempie tutti i miei pensieri, il mio tempo. Qualcuno dice anche troppo: fosse per me, lo scriverei sulla carta d'identità di essere ct della nazionale da quanto mi emoziona. Mi addormento pensandoci e ci penso svegliandomi". Il tecnico di Certaldo ha confessato anche di aver dovuto smussare lati del suo carattere, o almeno del suo progetto: "Ci sono cose che debbo modificare per come le penso io, possono essere troppo per la fantasia e la leggerezza di questi ragazzi. Ma devo anche metterli a conoscenza di cose che succedono in certe partite, soprattutto certe partite che se non gli diamo il giusto peso rischiamo poi di pentircene. Le partite si giocano per non rigiocarle mai più, quel tempo non passerà più". Approccio totalizzante, dunque: "Quando sei ct sei ct sempre, ventiquattro ore al giorno. Anche in famiglia. Sono fortunato, ho a che fare con una donna splendida - ha detto, riferendosi a Tamara Angeli - E' lei che traccia le linea di passaggio, è lei che tiene unita la famiglia che ha i suoi percorsi diversi, con due dei tre figli già grandi".
F.M.Ferrentino--PV