Pallade Veneta - L'ombra dell'eclissi totale di Sole vista dallo spazio

L'ombra dell'eclissi totale di Sole vista dallo spazio


L'ombra dell'eclissi totale di Sole vista dallo spazio
L'ombra dell'eclissi totale di Sole vista dallo spazio

Stazione Spaziale e satelliti sono stati spettatori privilegiati

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Mentre la Luna oscurava il Sole proiettando la sua ombra sulla Terra, l'eclissi totale dell'8 aprile è stata seguita anche dallo spazio: diversi satelliti americani ed europei, gli Starlink della SpaceX e la Stazione Spaziale Internazionale hanno potuto raccogliere foto e video da spettatori privilegiati dell'evento. Un'eclissi costituisce, infatti, un prezioso laboratorio per capire cosa succede a livello atmosferico quando il buio fa abbassare improvvisamente le temperature e per studiare la corona solare, la parte esterna della sua atmosfera, che è quella responsabile delle tempeste solari che possono investire il nostro pianeta. Il satellite meteorologico Goes-16 della Noaa, l'Agenzia statunitense per gli Oceani e l'Atmosfera, ha tracciato il percorso dell'ombra lunare da 36.000 chilometri di distanza, mostrando una visione totale dell'intero globo terrestre. Questo satellite, infatti, fornisce immagini continue e misurazioni atmosferiche dell'emisfero occidentale e monitora anche il meteo spaziale. Ha catturato immagini dell'eclissi anche la missione Sentinel-3 di Copernicus, il programma di osservazione satellitare della Terra gestito da Agenzia Spaziale Europea e Commissione Europea: i suoi satelliti, Sentinel-3A e 3B, si occupano di studiare gli oceani, misurare la temperatura della superficie terrestre e marina e fornire dati importanti per il monitoraggio climatico e ambientale. I satelliti Starlink di SpaceX hanno visto lo spettacolo dall'alto del Nord America, durante il loro normale lavoro per la connettività globale, ma anche gli astronauti a bordo della Iss hanno avuto una visione privilegiata dell'eclissi totale dai loro 400 chilometri di altezza. La posizione in prima fila della Stazione Spaziale non è stata casuale: la Nasa si stava preparando per l'evento da mesi, modificando lentamente il percorso della Iss in modo da farla trovare nel posto giusto al momento giusto.

A.Saggese--PV