Il fallimento di Peregrine verso la Luna è dovuto a un bullone
Pubblicato rapporto, doveva essere primo allunaggio di privati
Un bullone di una valvola allentato dalle vibrazioni: è questa la causa del fallimento di Peregrine, quella che avrebbe dovuto essere la prima missione privata a scendere sulla Luna lo scorso gennaio. Sono le conclusioni dell'indagine fatta dai responsabili dell'azienda Astrobotic, insieme a decine di tecnici indipendenti, che intanto è al lavoro per la nuova missione Griffin, in programma a fine 2025 per scendere al polo sud lunare. Il problema della sonda, si legge nel rapporto, è stato "un guasto meccanico causato dal rilassamento innescato dalle vibrazioni tra i componenti filettati interni alla valvola". Un problema a una delle due valvole per il controllo del passaggio dell'elio, necessario al mantenimento della corretta pressione del propellente, che era già emerso più volte durante la fase di realizzazione della sonda, tanto che l'azienda aveva cambiato il fornitore. Accortezza non sufficiente tanto che una delle due valvole gemelle era stata poi nuovamente modificata poco prima del lancio mentre la seconda, quella che ha avuto il problema, si trovava in una posizione troppo complessa per intervenire e si era dunque deciso di rischiare per non ritardare troppo il lancio. La componente, incapace di sigillare la chiusura del serbatoio in modo perfetto, ha portato all'aumento di pressione di un serbatorio causando così la fuoriuscita di elio nello spazio pochi minuti dopo che la sonda era stata rilasciata nello spazio, nel suo viaggio verso la Luna. Incapace di controllare perfettamente l'assetto la sonda non ha poi potuto avere la spinta necessaria per raggiungere la Luna e ha orbitato più volte intorno alla Terra. Dopo giorni di studio i responsabili della missione avevano poi deciso di distruggere la sonda facendola bruciare nell'atmosfera del nostro pianeta con un rientro controllato. Eccetto questo problema, i dati hanno mostrato che il resto della sonda, dai pannelli solari ai sistemi di propulsione, hanno funzionato correttamente e c'è ottimismo per la riuscita della nuova missione in programma per il 2025 e che dovrà scendere nel polo sud lunare. Entrambe le missioni rientrano nel programma di sviluppo commerciale di trasporti verso la Luna voluto dalla Nasa, una strategia che punta a far sviluppare aziende a cui poter affidare molte delle attività necessarie per il trasporto verso la Luna e lasciare libere risorse per missioni più ambiziose. Programma in cui rientrava anche Odysseus, dell'azienda Intuitive Machines, che appena un mese dopo Peregrine è riuscita nel primo allunaggio di una missione privata, anche se la discesa non si è svolta nel migliore dei modi e il lander ha avuto vita molto breve.
A.dCosmo--PV