Sequenziati i più antichi Dna umani, risalgono a 45mila anni fa
Fanno luce sull'incrocio con i Neanderthal
Sono stati sequenziati i genomi umani più antichi finora noti, appartenuti ai primi esseri umani moderni ad aver abitato l'Europa circa 45mila anni fa: raccontano la storia di almeno 6 individui provenienti dalla città di Ranis, in Germania, e una donna chiamata Zlatì kůň, vissuta nell'attuale Repubblica Ceca. L'importante risultato restringe il cerchio sull'incrocio avvenuto con i Neanderthal: secondo i due studi correlati pubblicati sulle riviste Nature e Science e guidati dal tedesco Max Planck Institute per l'antropologia evolutiva di Lipsia e dall'Università della California a Berkeley, l'incontro è avvenuto tra 49mila e 45mila anni fa, ed è poi continuato per circa 7mila anni. I ricercatori hanno esaminato anche i genomi di un insieme di circa 300 esseri umani moderni sia attuali che antichi, inclusi 59 individui vissuti tra 2mila e 45mila anni fa. L'analisi ha permesso di studiare meglio la porzione del Dna ereditata dai Neanderthal: è emerso che per la maggior parte è legata a funzioni immunitarie, alla pigmentazione della pelle e al metabolismo, come evidenziato già in ricerche precedenti. Ma ci sono, nel nostro genoma, anche aree totalmente prive di geni provenienti dai nostri cugini estinti: i dati mostrano che queste aree si sono sviluppate rapidamente dopo che i due gruppi si sono incrociati, suggerendo che alcune varianti genetiche trasmesse dai Neanderthal fossero letali per i Sapiens e che quindi siano state eliminate molto velocemente.
R.Lagomarsino--PV