Pallade Veneta - Da Selinunte l'urlo degli artisti contro la mafia

Da Selinunte l'urlo degli artisti contro la mafia


Da Selinunte l'urlo degli artisti contro la mafia
Da Selinunte l'urlo degli artisti contro la mafia

In diecimila al Parco archeologico per "A nome loro"

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"Ditelo con me: la mafia è una montagna di merda". Dario Mangiaracina, frontman de La Rappresentante di Lista, urla dal palco ai piedi del tempio E di Selinunte nel corso di 'A nome loro', l'iniziativa per ricordare le vittime di mafia pensata da Sade Mangiaracina. Urla al microfono e il pubblico risponde: 10mila persone arrivate da ogni parte della Sicilia per la lunga maratona di voci e suoni che si svolta è ieri al parco archeologico di Selinunte, a pochi passi da Castelvetrano, dove è nato il boss Matteo Messina Denaro, catturato il 16 gennaio del 2023 dopo trent'anni di latitanza e morto in carcere nel settembre scorso. Nove ore di musica no stop, intervallate da letture degli attori Paolo Briguglia, Donatella Finocchiaro, Dajana Roncione, Luigi Lo Cascio, Fabrizio Ferracane e dalle testimonianze del giornalista Lirio Abbate e di familiari di alcune vittime di mafia: Rosamaria Vento (il papà fu ucciso per sbaglio nel 1984 a Castelvetrano), Salvatore ed Emilia Catalano (fratello e nipote di Agostino, ucciso nella strage di via D'Amelio), Giovanni Montinaro (figlio di Antonio Montinaro, morto nella strada di Capaci) e Giuseppe Cimarosa (cugino del boss Matteo Messina Denaro che ha rinnegato). A testimoniare il loro impegno sui territori anche i rappresentanti di 'Addio pizzo', 'Libera', 'Casa memoria'. Il tempio E illuminato ha fatto da sfondo al palco sul quale si sono esibiti band emergenti ma anche big della canzone italiana: Arisa, Malika Ayane, Raiz, Mario Lavezzi, Daniele Silvestri, Silvia Mezzanotte, Simona Molinari, Paolo Fresu e poi i Modena City Ramblers. La lunga giornata di musica e voci, presentata da Stefania Renda, Francesca Barra e Gino Castaldo, è stata trasmessa in diretta sul sito dell'ANSA e su Radio 2, media partner dell'evento. Durante il pomeriggio Giuseppe Anastasi e Carlotta Scarlatto del Cet di Mogol hanno assegnato due borse di studio a giovani musicisti emergenti. "È stata una seconda edizione straordinaria che ha trasmesso emozioni a tutti noi artisti - ha detto Sade Mangiaracina, ideatrice di 'A nome loro' e originaria proprio di Castelvetrano - se sono arrivate così tante persone qui, questa è la testimonianza che la via giusta è quella di dire no alla mafia e impegnarci per una Sicilia migliore piena di bellezza, lavoro e rispetto umano. Tutto questo è stato possibile realizzarlo grazie agli artisti che hanno subito detto sì al mio invito ma anche alla Regione Sicilia, sindacati confederali e Siae che ci hanno sostenuto". Il gran finale è stato affidato ai Modena City Ramblers con 'I cento passi': sul palco è salito anche l'attore palermitano Luigi Lo Cascio che nel film di Marco Tullio Giordana interpreta Peppino Impastato.

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E.Magrini--PV