Genova ricorda Faber a 25 anni dalla morte
In uno spettacolo con tanti artisti ai Parchi di Nervi
"Non fai in tempo a morire all'improvviso che tutti ti danno ragione. Capita a chiunque, figuriamoci a De André...". Lo aveva dichiarato Paolo Conte pochi giorni dopo la scomparsa di Faber nel gennaio 1999 commentando la corsa da parte di tutto lo schieramento politico ad 'accaparrarsi' il mito di De André. In effetti, da Rifondazione Comunista ad Alleanza Nazionale era stato un coro unanime di elogi ai quali si era unita anche Radio Vaticana che, a onor del vero, ne aveva trasmesso in momenti difficili, la trasgressiva 'Si chiamava Gesù'. A venticinque anni dalla scomparsa il mito di Faber resiste e la corsa a 'farlo proprio' non si è per nulla interrotta. Neanche da parte del mondo artistico. Se ne è avuta conferma a Genova ai Parchi di Nervi che hanno ospitato 'Il nostro amico fragile' tributo a Faber, ideato da Antonella Riboldi Brunamonti con la direzione artistica di Massimo Arduino e la regia di Sergio Iapino. A presentare, insieme al giornalista Paolo Colombo, la nipote di Faber, Alice figlia di Cristiano. Uno spettacolo nel quale De Andrè è stato tirato da una parte e dall'altra, in alcuni casi con indiscutibile gusto e talento, in altri con arrangiamenti stravolgenti e discutibili. La forza di Faber stava nella voce, splendida, calda, profonda: avrebbe reso emozionante anche la lettura di un elenco telefonico. Per questo i suoi supporti strumentali, anche ricchi timbricamente non erano mai travalicanti. Ieri in diversi casi il supporto è risultato eccessivo in parte per le scelte degli arrangiatori, in parte per una amplificazione non ineccepibile. Tanti ospiti si diceva per uno spettacolo un po' troppo dilatato, durato circa due ore e tre quarti. Il figlio Cristiano ha regalato tre bellissime riletture della 'Canzone di Marinella', di 'Creuza de ma' e di 'Verranno a chiederti del nostro amore' poetica pagina che Faber dedicò alla sua prima moglie, la mamma, appunto di Cristiano. Piacevole anche l'intervento di Dolcenera che dopo aver intonato il canto slavo di Khorakhanè (introdotto con eleganza da Tommaso Coletti, voce e pianoforte) ha regalato accompagnandosi al pianoforte 'La canzone dell'amore perduto' e 'Una storia sbagliata'. L'elenco delle 'voci' ha compreso anche il 'Mito New Trolls', 'I Notturno-Parole di Faber', Morgan, i Cluster, il Liceo Pertini Vocal Ensemble. Per la danza è stata la Naima Academy ad aprire la serata con un balletto sulla canzone 'Amico fragile', ospite d'eccezione la etoile Eleonora Abbagnato che ha danzato sulle note di 'Giovanna d'arco'. Fra le esibizioni più simpatiche quella dell'attore Enzo Paci, recente interprete di Villaggio (che fu grande amico di Faber e suo collaboratore in alcune canzoni): in duo con Andrea Filippi ha interpretato con ironia e buon gusto 'Re Carlo'.
E.Magrini--PV