Kusturica ad Ischia Global, da Maradona a Visconti
'Tutto partì dall'Italia.Chiuso con la musica,giro Dostojevskij'
(di Francesca De Lucia) Probabilmente è stato il primo al mondo a intitolare una piazza a Diego Armando Maradona: il regista Emir Kusturica nel villaggio dove si tiene il suo Kustendorf international film and music festival ha dato alle strade il nome di grandi personalità, da Fellini a Che Guevara, e non poteva mancare l'amico che raccontò nel celebre documentario del 2008. "Ho sempre amato la ribellione e i ribelli, i pionieri che guardano avanti rispetto al loro tempo", dichiara Kusturica, ospite di Ischia Global, dove ha parlato del suo rapporto con l'Italia partendo proprio da Diego, napoletano-argentino. "Il caso di Maradona poi è quello rarissimo di un giocatore di calcio che oltre i piedi usava benissimo anche il cervello. Ha sempre pensato ai poveri, ha battuto l'Inghilterra in un particolare momento storico. Intitolargli una piazza è stato il minimo, se avessi potuto gli avrei dato una vita più lunga e migliore. Lo meritava. In campo era calmo e tranquillo ma al fischio finale si scatenava l'inferno della sua vita". In quel villaggio a 200 km da Belgrado dove Kusturica ha deciso di abitare, lo spazio più importante è dedicato però a Luchino Visconti. "È il mio regista preferito, il più grande esteta al mondo. Ho imparato a fare film attraverso i suoi film, le sue inquadrature. E poi ha incarnato la migliore sintesi immaginabile: un aristocratico comunista. Il suo film del cuore? Difficile, forse 'Senso', anche se 'Morte a Venezia' quando ero studente era il massimo per parametri estetici. Qui a Ischia c'è la sua amata dimora e voglio visitarla". Che 'tutto iniziò' grazie all'Italia il regista serbo bosniaco tiene a ricordarlo: "Quando nel 1981 Carlo Lizzani mi telefonò per invitarmi a Venezia per me fu come essere travolto da un uragano. A consegnarmi il Leone d'oro migliore opera prima per 'Ti ricordi di Dolly Bell?' fu Italo Calvino". Tra i registi contemporanei ama Garrone e Sorrentino, ma per loro tornerebbe a fare anche l'attore? "Sì certo, per loro sì, ma non credo che abbiano bisogno di me. Sono venuti spesso al mio festival, c'è una bella amicizia, stima, rispettano gli anziani!", scherza. Kusturica ha chiuso invece con la musica. "In 25 anni ho fatto più di mille mille concerti, anche quell'avventura partì dall'Italia, ricordo il primo a Villa Ada: temevo non venisse nessuno ed arrivarono in diecimila, senza pubblicità. Per la prima volta un film (Gatto bianco, gatto nero, ndr) faceva da traino a una rock band. Ma affrontare il pubblico stanca". Il film su Dostoevskij, o meglio sulle sue atmosfere, lo farà: "Ad ottobre inizio la preparazione, in questi giorni sto limando la sceneggiatura e continuerò a lavorarci questa estate in Grecia".
R.Zarlengo--PV