I fratelli Boukherma, viaggio nella provincia francese
Al Lido Leurs enfants apres eux, un coming of age un po' western
Attenzione a questi due fratelli gemelli francesi, Ludovic e Zoran Boukherma, che ricordano i nostri D'Innocenzo: il loro 'Leurs enfants après eux' - tratto dal romanzo omonimo di Nicolas Mathieu (in Italia 'E i figli dopo di loro', edito da Marsilio) - in concorso in questa 81/ma edizione del Festival di Venezia, racconta con sguardo originale di un gruppo di giovani adolescenti in una valle sperduta e dismessa della Francia orientale negli anni Novanta. Un coming of age che parte esattamente nell'afoso agosto 1992 (l'anno di nascita dei registi) ai bordi di un lago in una regione con gli altiforni ormai spenti e piena zeppa di una realtà di migranti con sogni di integrazione. Qui troviamo il quattordicenne Anthony (Paul Kircher) che si innamora di Stephanie (Angelina Whoret) e pur di raggiungerla ruba l'amatissima motocicletta del padre (Gilles Lellouche). Ma tra piccolo spaccio di droga, alcool e furti di canoa c'è anche Hacine (Sayyid El Alami), un giovane ribelle di origine magrebina capo bullo della zona. Sarà lui, a sua volta, a rubare la motocicletta ad Anthony creando una catena di eventi che sconvolgono la vita di questa provincia e delle sue 'illusioni perdute' balzachiane. Nel cast anche Ludivine Seigner, Anouk Villemine e Christine Gautier. Per i registi è il quarto film dopo l'esordio con Willy 1er (2016, co-diretto con Hugo P. Thomas e Marielle Gautier), l'horror licantropico Teddy (2020, premiato a Sitges e Bordeaux) e la 'shark-comedy' L'année du requin (2022).
B.Cretella--PV