Pietro Castellitto, io Schicchi che sogna il sesso libero
Steigerwalt,con Diva Futura spero si parli di violenza nel porno
L'avventura di Riccardo Schicchi e della sua Diva Futura, l'agenzia che ha aperto la strada italiana del porno lanciando dive come Ilona Staller, Moana Pozzi, Eva Henger, ancora oggi icone incredibilmente vive dell'immaginario italiano, è raccontata nel film Diva Futura di Giulia Steigerwalt, in concorso oggi a Venezia 81, tra i cinque titoli italiani. Prodotto da Matteo Rovere di Groenlandia e da PiperFilm con Rai Cinema in collaborazione con Netflix, sarà distribuito nelle sale da PiperFilm prossimamente. Al centro c'è la storia di un sogno, figlio dell'amore libero degli anni '70, il genio imprenditoriale di Schicchi, una visione nuova che rompeva i tabù di allora sul sesso e intuizioni comunicative geniali che lanciarono attrici porno, ospiti in tv dei programmi di Maurizio Costanzo ed Enzo Biagi, sdoganando il tema della sessualità, aprendo la via ad un porno italiano che il film vuole raccontare molto diverso dai canoni commerciali, violenti e degradanti degli anni successivi. Pietro Castellitto, che interpreta Riccardo Schicchi, dice all'ANSA: "Ho 32 anni, ho conosciuto Schicchi sul viale del tramonto, quando andava in tv sotto il tavolo di Teo Mammucari in quanto marito di Eva Henger, ma le persone che ho incontrato e che lo hanno conosciuto direttamente tendono a tenere in vita il suo ricordo, legato a quegli anni '80 come al periodo più avventuroso della loro vita perché era uno che ti portava verso l'avventura". Barbara Ronchi, che interpreta l'assistente di Schicchi, sottolinea: "Diva Futura fa luce su questa famigliona che aveva una leggerezza, una bellezza, un sogno di sessualità libera, c'erano dive famose ma poi nella vita reale avevano tanti problemi di affermazione e dignità come persone e donne. Si racconta un mondo ma anche il vaso di Pandora che ha significato con la degenerazione che c'è stata nel porno e a cui hanno contribuito". Temi estremamente attuali, aggiunge all'ANSA la regista Steigerwalt, al secondo film dopo il premiato Settembre. "Oggi la pornografia ha una diffusione di massa, l'età di accesso si è abbassata a 12 anni ed è per la maggior parte violenta contro le donne. Vorrei che questo film aprisse una discussione su questo".
R.Zaccone--PV