Univideo presenta una soluzione per il recupero di film 'orfani'
Migliavacca, 'per riscoprire bellezza delle vecchie pellicole'
C'è un grande patrimonio audiovisivo introvabile in Italia. Opere cinematografiche disperse, perché fuori commercio, e 'orfane', ossia di cui non si riesce a trovare il detentore di diritti. Univideo vuole risolvere questo problema attraverso tre commi da aggiungere all'articolo 50 della legge sul diritto d'autore (633/1941), presentati alla Casa del Cinema di Roma nel corso di un incontro con gli studenti di due classi dell'istituto superiore 'Ambrosoli'. A illustrarli Paolo Marzano, professore della Luiss Guido Carli, il quale ha elaborato le proposte per conto di Univideo, che è l'associazione di categoria che rappresenta gli editori audiovisivi su media digitali e online. Il meccanismo di funzionamento delle norme prevede che il distributore interessato a rimettere in commercio un film disperso e che non riesce a rintracciare il titolare dei diritti possa rivolgersi agli autori dell'opera, i quali possono concedere la possibile licenza. Se si trova un accordo, il prodotto viene rimesso in circolazione, ma se non si riuscissero a trovare gli autori o i loro eredi a sostituirli può intervenire la Siae, tramite una licenza collettiva estesa (a meno che gli autori o i loro eredi non ricompaiano e decidano di revocare il consenso). Un'iniziativa che per Marzano è "allineata con l'approccio che ormai da anni segue l'Unione Europea, ossia quello di favorire la rimessa in circolazione di opere fuori commercio". Luciana Migliavacca, presidente di Univideo, ha spiegato che "come editori audiovisivi intendiamo impegnarci insieme alle Istituzioni per superare tutte quelle barriere che rendono complesso non solo rieditare, ma avere legittimamente i diritti per poterlo fare e commercializzare". Il tema del recupero di questi film si ricollega anche a quello della lotta alla pirateria, di cui ha parlato anche la commissaria Agcom Laura Aria, che ha poi raccontato ai ragazzi la storia delle politiche pubbliche su cinema e audiovisivo, il cui sostegno "la nostra Costituzione affida alla Repubblica". Si è anche discusso dell'importanza "per le nuove generazioni di riscoprire, attraverso il supporto fisico, la bellezza di una pellicola di vecchia data", come ha ribadito Migliavacca, secondo cui in futuro "dovremo tornare ai dvd" e all'esperienza di visione da loro rappresentata. Alla provocazione, arrivata da uno studente nel pubblico, su quanto possa essere "economicamente difficile" per i ragazzi scegliere il supporto fisico rispetto allo streaming, la presidente di Univideo ha risposto dicendo che per loro ci sono anche strumenti come 18app. Su questo si è trovata d'accordo anche Valentina Grippo, vicepresidente della commissione Cultura della Camera, che ha aggiunto: "anch'io spesso mi interrogo su quanto il supporto attraverso cui fruiamo del prodotto culturale faccia la differenza nella percezione del prodotto culturale. Ma è un valore culturale anche avere la proprietà del prodotto, poter godere del supporto fisico".
P.Colombo--PV