Pitti Filati al via con 114 marchi
Con le novità per la primavera/estate 2026
Pitti Filati 96 scalda i motori e si prepara ad ospitare 114 marchi dal 28 al 30 gennaio alla Fortezza da Basso di Firenze, con le novità per la primavera/estate 2026. Un'edizione in cui le aziende sperano di trovare un po' di slancio ed energia per smarcarsi dalla congiuntura economica particolarmente sfavorevole, che ha portato il fatturato della filatura italiana a continuare a calare anche nell'anno appena concluso. Intanto al salone si punta su ricerca spiritualità. Body of light, infatti, è il tema del nuovo spazio ricerca curato da Angelo Figus, Carrie Hollands e Manuela Sandroni: indaga sulla relazione tra corpo e spirito e su come la materia può riscoprirsi e reinventarsi. Ci saranno poi lo spazio Customeasy, pensato per approfondire i diversi aspetti della customizzazione, tra macchine tessili, lavaggi, ricami e Knitclub, la sezione dedicata ai maglifici più esclusivi. Spazio anche all'arte. Nello stand di Iafil mostra dell'artista argentina Florencia Martinez con le sue opere realizzate in un tessuto che diventa tridimensionale e si trasforma in scultura. Da Tollegno 1900 invece gli speciali arazzi, realizzati grazie a un progetto con il Politecnico di Milano. Prosegue poi il progetto di approfondimento su cultura industriale e sostenibilità nella moda per studenti, realizzato dal Centro di Firenze per la Moda Italiana, Pitti Immagine e UniCredit, con una serie di progetti formativi che saranno presentati al salone. Infine, come sempre, ci sarà Vintage Selection, il salone per l'abbigliamento e gli accessori vintage. Tra le aziende in mostra a Pitti Filati c'è anche un cospicuo numero di marchi pratesi (29 filature, cui si aggiungono altre imprese di settori collaterali e di servizio) che alla fiera mostrano i risultati della ripartenza dopo l'alluvione che colpì il distretto nel novembre 2023 e al tempo stesso cercano un rilancio in un momento di crisi del settore. Il distretto pratese contiene 80 aziende dei filati e 2.000 addetti diretti. ''Nonostante il momento non brillante, le aspettative sono buone'', dice l'imprenditore Stefano Borsini, componente del comitato tecnico di Pitti Immagine. Il centro studi di Confindustria Toscana Nord ha anche evidenziato per i mesi scorsi una ritorno alla normalità dopo il blocco causato dalle esondazioni: il quarto trimestre 2024 ha registrato un volume di produzione di filati a quota +4,5% rispetto allo stesso trimestre del 2023. Ma le preoccupazioni restano. ''E' evidente che anche il nostro comparto non sfugge alla stasi che caratterizza l'intero mondo della moda italiano - dice Gabriele Innocenti, coordinatore del gruppo produttori di filati della sezione sistema moda di Confindustria Toscana Nord - Preoccupano molto alcuni fenomeni che potrebbero minare profondamente la competitività dei nostri prodotti, a cominciare dai costi energetici. Cruciali anche i temi europei. Un dato positivo che emerge dalle nostre rilevazioni è la stabilità per quanto riguarda l'occupazione, segno che i cali che registriamo sono ritenuti, o quantomeno auspicati, come temporanei''. Il fatturato 2023 del distretto - l'ultimo disponibile - ammontava a 670 milioni di euro, in contrazione del -10% rispetto al 2022.
T.Galgano--PV